Ultimamente mi ritrovo a vivere una “nuova me”, più esigente, più critica, in cerca di qualcosa di nuovo, originale, interessante, qualcosa che aggiunga e che non tolga. E’ così per tutto, per le poche persone che fanno parte della mia vita; per i libri, che continuano a essere un rifugio per la “me stessa” buona, quella che vive senza la paura di perdere l’equilibrio un’altra volta. Germana Ferlito mi ha proposto la lettura del suo romanzo d’esordio “Bucolica”, inviandomi anche un video di presentazione del suo lavoro. E’ stato amore a prima vista, mi sono emozionata e ho immaginato si trattasse di un piccolo grande capolavoro.
“Bucolica” è un romanzo particolare, oserei definirlo un romanzo di formazione, la cui protagonista ha il compito di rendere la Landa, il luogo in cui vive, un luogo felice. Come? Dividendo i compiti tra i protagonisti, e da qui mi sono letteralmente calata in questa atmosfera.
Vi riporto la trama:

Anno edizione: 2020
In commercio dal: 20 agosto 2020
Pagine: Brossura
Lyrae è l’istitutrice del tempo, racchiuso in un occhio di drago, e ha il compito di fare della Landa del divenire incerto una città felice. Perciò gli abitanti svolgono compiti differenti: gli equilibristi camminano su un filo per garantire la stabilità, gli agricoltori curano la terra, l’architetto crea feritoie per il passaggio dell’acqua, i mimi sono conoscitori di se stessi e dello spirito di ogni cosa. In questo modo la Landa diventa una città, che viene chiamata Bucolica, dove tutto scorre in piena armonia. Fino al giorno in cui da uno strano fungo spunta Arturo e tutto si ribalta. Bucolica è un viaggio simbolico, un invito ad avere cura di sé, della natura e di tutto ciò che ci circonda.
Germana Ferlito ha scritto di un luogo immaginario in cui la felicità rappresenta il vero scopo da perseguire, ma da soli non si può raggiungere. La felicità senza condivisione e sacrifici collettivi non può esistere. La felicità di una persona si riflette sulle persone che la circondano, a loro volta possono trasferire questa felicità rendendola contagiosa, ma soprattutto, un esempio da seguire. Ci vogliono equilibrio, fatica, conoscenza per rendere un luogo felice e armonioso. Ma come si raggiunge l’equilibrio?
La protagonista, Lyrae, ha accanto a sé quattro figure guida che rappresentano ogni passo per raggiungere l’armonia: l’equilibrista, l’agricoltore, l’architetto e il mimo. Fino all’arrivo di Arturo, un bambino riccio e diffidente, regnava un perfetto equilibrio ma verrà subito compromesso, Da questo momento in poi ci saranno continui passaggi tra la realtà e la dimensione onirica, e grazie a quest’alternanza di momenti sarà possibile capire cosa conta davvero.
“Bucolica” mi ha stregato, facendomi rivivere in parte l’atmosfera de Il piccolo principe e in parte l’atmosfera de Il mago di Oz, ma l’autrice ha aggiunto ancora qualcosa in più: la filosofia. Gli insegnamenti da cogliere sono davvero tanti: i mimi insegnano a conoscere sé stessi, gli equilibristi spiegano che non si può amare nessuno più di sé stessi per la regola dell’equilibrio, gli agricoltori spiegano l’empatia, l’architetto spiega l’amore per quello che ci circonda. Ma ogni pagina di questo romanzo in realtà è un insegnamento, i continui richiami alla mitologia e alla filosofia, denotano un lavoro complesso svolto dall’autrice per tessere una trama articolata ed estremamente incalzante.
Confesso che lo avrei potuto leggere in una sera ma non l’ho fatto. Mi sono goduta la lettura con lentezza, ho fatto delle riletture e ho approfondito le note finali aggiunte da Germana Ferlito, una donna dotata di estrema sensibilità e intelligenza. Solo una donna con queste caratteristiche avrebbe potuto scrivere un romanzo di questo spessore, lanciando un messaggio di cooperazione, ritorno alla semplicità e soprattutto, stare in equilibrio da soli per tenere in equilibrio tutto il resto. Consiglio questa lettura a qualunque età, e una volta letto vi consiglio anche di rileggerlo. Sono certa troverete sempre delle sfumature che non avrete colto nella lettura precedente.
Manu