Guido Catalano è uno dei miei amori letterari, non posso più fare a meno di leggere qualunque cosa lui scriva. Speravo di incontrarlo al Salone Internazionale del libro di Torino, ma sarà per il prossimo anno o almeno si spera.
Nel frattempo continuo a leggere le sue raccolte di poesie e mi sento la protagonista poco complice della canzone di Daniele Silvestri: lui piange e io rido. Le sue disavventure amorose, la sua perseveranza in imprese impossibili e il suo amore per donne impossibili, la tenerezza del suo senso della sconfitta, sono tutte cose che mi fanno sorridere. Guido Catalano probabilmente avrà riso poco scrivendo le sue poesie… In queste ultime notti ho letto “Ti amo ma posso spiegarti” ha tutta l’aria di una dichiarazione d’amore colpevole. Un po’ come dire “Ti amo ma non è colpa mia”.
Vi riporto la sinossi:

Collana: Best BUR
Anno edizione: 2018
Formato: Tascabile
In commercio dal: 15 maggio 2018
Pagine: 155 p., Brossura
Poesie rock’n’roll, microracconti pornoromantici, un diario flippato che viene dal fegato, tra un sogno e l’altro, cose a capo che a volte s’innamorano, altre volte s’incazzano. A Catalano piace zigzagare un po’ tra la sfiga che ci pervade ogni giorno e la dolce battaglia dei sentimenti che fanno di tutto per diventare amore, ma che a volte cascano a terra e si spaccano i denti. Però con un ruzzolone da morire dal ridere. Perché lui è un poeta con l’ironia nelle parole, e ha il coraggio di ammetterlo: le tette sono la sua parte preferita sessuale, ma quelli che cambiano le carte in tavola sono gli occhi. Con i suoi versi surreali e fulminanti, “Ti amo ma posso spiegarti” è il libro che ha fatto esplodere il fenomeno Catalano: una raccolta di poesia senza mezzi termini.
In ogni coppia reale o presunta, esiste sempre un dislivello: qualcuno ama di più, ma solo per compensare chi ama di meno. Guido Catalano si innamora quasi sempre di donne gelide, anaffettive e poco inclini ai sentimenti. Lui mette su carta queste differenze tra chi ama e chi non vuole essere amato.
Degni di nota e interesse sono i suoi dialoghi auspicabili, tra una poesia e l’altra inserisce questi pseudo dialoghi, privi di apparente logica ma pieni di sentimento. Vorrei un mondo di uomini come Guido Catalano…
Manu
“La presi al volo
mi disse grazie
mi baciò
ci scassammo cinque medie doppio malto a cranio
quando fu il momento di riaccompagnarla a casa
mi chiese se poteva dormirmi addosso
da lì in poi le meraviglie
non si poterono più contare sulle dita di molte mani.