Il teorema del pappagallo, di Denis Guedj.

Ogni tanto mi piace andare a vedere tra gli scaffali se mi è sfuggito qualche libro da leggere, ne compro talmente tanti che ogni tanto mi devo fermare e devo riprendere il contatto con la realtà. Dimenticarsi di un libro è un vero peccato, lasciarlo lì senza essere letto è un crimine… Così diversi giorni fa, ho ritrovato un giallo francese che non ho potuto fare a meno di leggere, cancellando così il mio ordine di priorità che decido mensilmente per le mie letture.

Il teorema del pappagallo di Denis Guedj è un romanzo sagace, intelligente, impegnativo, ma al tempo stesso regala al lettore un’esperienza di lettura unica nel suo genere. Non si tratta del classico giallo, poiché tutto è improntato sullo studio della matematica andando indietro nei secoli fino ai giorni nostri.

Vi riporto la trama:

Editore:TEA

Collana:I grandi

Anno edizione: 2008

Formato: Tascabile

In commercio dal: 6 novembre 2008

Pagine: 562 p., Brossura

La matematica diventa in questo libro protagonista di un romanzo. Un libraio in pensione, per scoprire le strane circostanze della morte di un amico che gli ha lasciato in eredità una biblioteca interamente dedicata alle scienze matematiche, deve rimettersi a studiare aritmetica, algebra, trigonometria e logica, materie che ha sempre detestato fin da quando era studente di filosofia. Ma nell’impresa gli danno man forte i membri della sua “tribù”, in particolare il pappagallo Nofutur, che ha il dono della parola e non solo…

La particolarità di questo romanzo è che non bisogna essere dei matematici per comprenderne la trama: le spiegazioni sono semplici, basiche, alla portata di tutte le menti. Io per prima non sono mai stata portata per lo studio della matematica, ma la lettura di questo giallo mi ha stregato. Non esistono segreti che la matematica non possa svelare, o quasi… Infatti, grazie alle formule matematiche il filosofofo e libraio Albert Ruche dovrà indagare sulla misteriosa morte del suo amico Grosrouvre.

Un rapido scambio epistolare e un carico di testi matematici direttamente dalla foresta amazzonica, darà il via a una vera avventura per il libraio di Montmarte e per i suoi giovani allievi. Filosofia e matematica sono legate dal pensiero, dalla capacità di ragionare e di dimostrare quello che è stato pensato. Tutto si può sintetizzare in una formula, in un dogma, e racchiudere tutto in pochi numeri o simboli.

Se non basta più vedere per credere, se non mi basta più mostrarti qualcosa per convincerti, che cosa può darmi la certezza che quanto vedo è vero? Come farò a persuadermi, e a persuadere te, della verità di quello che vado affermando? Chi potrà darmi la tranquillità assoluta? Ed ecco che si presentano in modo del tutto naturale, gli interrogativi che i pensatori greci si sono posti per primi nel corso della storia umana: “Come si pensa? Perché penso quello che penso? Come posso accertarmi che quanto penso sia valido?”

Ed è così che si compie il viaggio nel mondo della matematica, tra Pitagora, Euclide, Fermat e tanti altri. Il vero protagonista sapete chi è? E’ un pappagallo, che ripete e racconta quello che sa della matematica. Proprio così, un pappagallo dalla fronte blu!

Non mi resta che augurarvi buona lettura…

Manu

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