Come ogni lunedì, l’inizio è traumatico: poche ore di sonno, tanta voglia di dormire, tanti libri da leggere ma anche tanti libri da segnalarvi! Eh sì, aprile vede la pubblicazione di tantissimi romanzi interessanti: rosa, noir, storici… Così ho deciso di dividere le categorie e dedicare un intero post ai romanzi in uscita fino alla fine del mese e un altro dedicato ai romanzi storici, la mia più grande passione insieme ai romanzi classici della letteratura.
Se volete aggiungere dei libri da segnalarmi, scrivete un commento!
Buona lettura ❤
La libreria del tempo andato, di Amy Meyerson (in uscita il 18/4)

Editore:Nord
Collana:Narrativa Nord
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 18 aprile 2019
Pagine: 368 p., Rilegato
Delicato e toccante, «La libreria del tempo andato» è un inno alla forza dei legami familiari e al potere che hanno i libri di connetterci con le persone che amiamo. Perché spesso regalare un libro è un modo per confessare sentimenti che non riusciamo a esprimere a parole.
Miranda è cresciuta in mezzo ai libri. Letteralmente. Da bambina, infatti, passava ore e ore a vagare tra gli scaffali di una libreria, giocando alle cacce al tesoro letterarie che il proprietario, suo zio Billy, organizzava per lei. Grazie a lui, Miranda ha imparato ad amare quei mondi d’inchiostro racchiusi tra le pagine, il profumo inconfondibile della carta, il mosaico variopinto delle copertine. Un giorno, però, quando lei aveva dodici anni, la madre aveva all’improvviso tagliato i ponti col fratello e l’aveva portata via, lontano da lui e dalle sue avventure. Ma ecco che, sedici anni dopo, lo zio Billy muore, lasciando in eredità a Miranda la libreria. E non solo. Miranda riceve per posta una copia della «Tempesta», con un’unica frase sottolineata: “”Siedi: ora devi sapere di più””. Il messaggio è chiarissimo. È l’inizio di una nuova caccia al tesoro. L’una dopo l’altra, Miranda raccoglie le molliche di pane disseminate dallo zio, incamminandosi lungo un sentiero costellato di citazioni letterarie e segreti taciuti troppo a lungo. E, cercando tra le pagine dei romanzi che hanno segnato la sua giovinezza, Miranda non solo scoprirà la verità sullo zio e sulla loro separazione, ma si renderà conto che quella libreria è la sua casa e il suo destino…
Più forte di ogni addio, di Enrico Galiano (in uscita il 18/4)

Editore:Garzanti Libri
Collana:Narratori moderni
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 18 aprile 2019
Pagine: 352 p., Rilegato
È importante dire quello che si prova, sempre. È importante dirlo nel momento giusto. Perché, una volta passato potremmo non trovare più il coraggio di farlo. È quello che scoprono Michele e Nina quando si incontrano sul treno che li porta a scuola, nel loro ultimo anno di liceo. Nina sa che le raffiche di vento della vita possono essere troppo forti per una delicata orchidea come lei: deve proteggersi ed è per questo che stringe tra le dita la collanina che le ha regalato suo padre. Per Michele i colori, le parole, i gesti che lo circondano hanno un gusto sempre diverso dal giorno in cui, cinque anni prima, ha perso la vista. Quando sale sul treno e sente il profumo di Nina, qualcosa accade dentro di lui: non sa che cosa sia, ma sente che lo sta chiamando. Ogni giorno, durante il loro breve viaggio insieme, in un susseguirsi infinito di domande e risposte, fanno emergere l’uno nell’altra lo stesso senso di smarrimento. Michele insegna a Nina a non smettere di meravigliarsi ogni giorno. Nina insegna a Michele a non avere rimpianti, che bisogna sempre dare l’abbraccio e il bacio che vogliamo dare, dire le parole che non vediamo l’ora di pronunciare. Ma è proprio Nina, quando un ostacolo rischia di dividerli, a scegliere di non dire nulla. Di fronte al momento perfetto, quello in cui confessare che si sta innamorando, resta ferma. Lo lascia sfuggire. Nina e Michele dovranno lottare per imparare a cogliere l’istante che vola via veloce, come la vita, gli anni, il futuro. Dovranno crescere, ma senza dimenticare la magia dell’essere due ragazzi pieni di sogni. Enrico Galiano, libro dopo libro, è diventato l’idolo dei lettori. Nessuno come lui sa parlare agli adolescenti e agli adulti attraverso il linguaggio universale delle emozioni. Dopo il successo di Eppure cadiamo felici, esordio più venduto del 2017, e di Tutta la vita che vuoi, per mesi in classifica, torna con un romanzo che ci ricorda che ogni momento è importante. Soprattutto quello in cui dire alle persone che amiamo che cosa significano per noi. Bisogna farlo subito, senza aspettare.
Una merce molto pregiata, di Jean Claude Grumberg (in uscita il 18/4)

Editore:Guanda
Collana:Prosa contemporanea
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 18 aprile 2019
Pagine: 112 p., Rilegato
Questa è una favola, e come tutte le favole inizia con C’era una volta. C’era una volta un bosco, in cui vivevano un povero boscaiolo e sua moglie. I due non avevano figli, e se l’uomo era contento, perché questo significava bocche in meno da sfamare, per sua moglie il desiderio di un bambino da amare era quasi doloroso.
Dopo lo scoppio della guerra, perché nelle favole ci sono le guerre, un treno attraversava spesso il bosco. La moglie del boscaiolo era contenta di veder passare quel treno, il marito le aveva spiegato che era un treno merci. Strane merci, più che altro sembravano persone, a giudicare dalle mani che a volte uscivano tra le sbarre per lanciare bigliettini. Poi un giorno quel treno che la donna ormai crede magico le regala una merce molto pregiata, come a voler esaudire il suo desiderio più grande… Perché la cosa che più merita di esistere, nelle favole come nella vita vera, è l’amore donato ai bambini.
Aria, di Marzia Sicignano (in uscita il 30/4)

Editore:Mondadori
Collana:Novel
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 30 aprile 2019
Pagine: 180 p., Brossura
Ci sono rare volte in cui incrociare per la prima volta lo sguardo di uno sconosciuto non è semplicemente un vederlo, ma un riconoscerlo . È sentire che chi hai di fronte, se anche all’inizio ti sembra strano, o addirittura insopportabile, è qualcuno che, in realtà, prima o poi ti salverà. Questa è la storia di Guido e Silvia, giovanissimi eppure già in debito d’ossigeno con la vita, costretti a fare i conti con un passato che si infila nel loro petto come lame, nell’indecisione di un vuoto dentro che sembra parlare, che sembra dire: “Andrà tutto male”. Incontrarsi, conoscersi, amarsi – e tutto quello che c’è nel mezzo – per loro è come tornare a respirare, è trovare finalmente quel qualcuno che capisce che ciò che mostri agli altri non sei davvero e pienamente tu, perché dentro nascondi un mondo, e lo fai solo per paura che te lo rovinino. Quello che si preoccupa che tu sia felice nelle piccole cose, che osserva i tuoi occhi come nessuno vuol fare mai e ascolta i tuoi silenzi come canzoni lente, quasi potessero parlare, soprattutto in mezzo alla gente. Quello che non odia i tuoi difetti perché sa che senza non saresti tu, e che quando pensa lo fa pure per te, come se la sua felicità e la tua corrispondessero. Quello che non ti abbandona anche quando è difficile starti vicino, anche quando dici a voce alta che non vuoi nessuno, ma proprio nessuno accanto. E che così, a suo modo, ti sta sussurrando: “Ti amo”. Con il suo stile inconfondibile, che si muove liberamente dalla prosa alla poesia, Marzia Sicignano ci mostra che, quando incontri quel qualcuno, l’unica cosa da fare è tenerlo con te, prendendotene cura come si fa con i tesori più preziosi, perché quel primo respiro che ti ha rimesso al mondo duri il più a lungo possibile.
Una meravigliosa solitudine, Lina Bolzoni (in uscita il 30/4)

Editore:Einaudi
Collana:Saggi
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 30 aprile 2019
Pagine: 288 p.
Davanti ai rischi, e alle nuove sfide che oggi si delineano, questo libro guarda al passato per farne emergere i grandi miti che hanno nutrito l’esperienza della lettura all’inizio del mondo moderno: miti pieni di fascino, fragili e potenti insieme; inesorabilmente lontani, ci osservano con “uno sguardo familiare”. «Entro nelle antique corti degli antiqui uomini, […] dove io non mi vergogno parlare con loro, e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro umanità mi rispondono», scriveva Machiavelli a Francesco Vettori. È questo il cuore del percorso, che si dipana indietro e avanti nel tempo, da Petrarca a Tasso, a Montaigne, seguendo il tema della lettura come incontro personale, come dialogo con gli autori che si leggono. Il libro diventa un corpo, una persona; i ritratti degli autori, che comparivano nelle biblioteche o negli studioli come spesso fanno le fotografie sui muri di casa dei lettori di oggi, aiutano a mettere in atto una specie di rievocazione negromantica che è capace di sfidare la morte, di stabilire legami di amicizia al di là delle barriere del tempo.
Le origini del male, di You-jeong Jeong (in uscita il 18/4)

Editore:Feltrinelli
Collana:I narratori
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 18 aprile 2019
Pagine: 288 p., Brossura
Hyu-min si sveglia una mattina nel proprio letto e scopre di essere ricoperto di sangue. Non solo il suo corpo, ma tutta la stanza ne è imbrattata. Lui non ricorda quasi niente della notte appena trascorsa, solo di essere uscito a correre per distendere i nervi. O meglio, di essere sgattaiolato fuori di casa visto che sua madre è meglio non sappia delle sue scappatelle notturne. Hyu-min ha ventisei anni e vive con lei e il fratello adottivo Hae-jin in un appartamento all’ultimo piano di un residence di Gundo, nella moderna periferia di Seul. Da quando sono morti in un incidente d’auto il padre e il fratello maggiore, Hyu-min è sottoposto a una terapia di psicofarmaci che tiene a bada l’epilessia di cui soffre, ma provoca terribili effetti collaterali: emicranie atroci, acufene, attacchi di rabbia. E vuoti di memoria. Ecco perché non ricorda cosa sia successo per essere ricoperto di sangue. Hyu-min esplora l’appartamento e trova in salotto il cadavere della madre, con la gola tagliata. A questo punto, comincia a ricostruire gli eventi della notte precedente e, quando un orecchino di perla mai visto prima scivola fuori dalla tuta indossata per correre, Hyu-min è terrorizzato.
Il regno e il giardino, di Giorgio Agamben ( in uscita il 18/4)

Editore:Neri Pozza
Collana:La quarta prosa
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 18 aprile 2019
E, tuttavia, esso è fin dall’inizio anche il luogo da cui la natura umana, caduta e corrotta, è stato irrevocabilmente scacciata. Da una parte, tutti i sogni rivoluzionari dell’umanità possono esser visti come l’instancabile tentativo di rientrare nell’Eden, sfidando i guardiani che ne custodiscono l’accesso, dall’altra il Giardino resta invece come una sorta di traumatismo originario che condanna al fallimento ogni ricerca di felicità sulla terra. In entrambi i casi, il paradiso è essenzialmente un paradiso perduto e la natura umana qualcosa di essenzialmente manchevole. Attraverso una critica serrata della dottrina agostiniana del peccato originale e una appassionante rilettura del paradiso dantesco, la ricerca di Agamben prova invece a pensare il paradiso terrestre non come un passato perduto né come un futuro a venire, ma come la figura ancora e sempre presente e attuale della natura umana e della giusta dimora degli uomini sulla terra. Un paradigma politico, dunque, da articolare e distinguere dal Regno millenario, che ha fornito il modello alle utopie di ogni specie. Se solo il Regno può dare accesso al Giardino, solo il Giardino rende pensabile il Regno.