Anche questo lunedì ho dato uno sguardo alle nuove uscite editoriali, devo ammettere che la stagione estiva è sempre stata un’ottima alleata per avvicinare i lettori alle librerie.
Vi riporto gli estratti delle trame dei titoli che mi hanno incuriosito di più.
L’inferno è una buona memoria, di Michele Murgia.
Quanto somiglia Cabras, Sardegna, paese natale di Michela Murgia, ad Avalon, Britannia, luogo mitico legato a Re Artù? Come Morgana, Igraine e Viviana, le “Signore del Lago”, hanno il potere di sollevare le nebbie con le loro parole, influenzare e curare le vite dei cavalieri della Tavola Rotonda, così Michela Murgia, nata in mezzo alle acque di Cabras, ha il potere di sollevare le nebbie intorno alle storie e alle idee che stanno alla base dei suoi romanzi e dei suoi saggi: la versione delle donne, la versione degli uomini, la versione di Dio. In un viaggio che comincia in mezzo al mare e in mezzo al mare ritorna, Michela Murgia, una delle maggiori scrittrici italiane, racconta come e perché è diventata femminista, come e perché ha cominciato a temere le gerarchie religiose, come e perché non ha mai smesso di giocare di ruolo nel mondo magico di Lot, come e perché certi libri che ci hanno fatto crescere, in effetti, li abbiamo mangiati più che letti, e soprattutto come e perché creare ogni giorno il mondo che ci circonda è un gesto politico.
Bruciare i giorni, di James Salter.
Un libro che è «in una certa misura, la storia di una vita»; i capitoli come finestre di una grande casa, che regalano al lettore scorci folgoranti dei suoi abitanti, dei visitatori occasionali, di luci e atmosfere, senza tradirne l’ultimo e più intimo segreto. In Bruciare i giorni l’eccezionalità dell’esistenza di James Salter – cadetto di West Point, ufficiale dell’aeronautica militare, pilota di caccia, sceneggiatore – si fa romanzo e si dispiega in tutta la sua ricchezza,trasfigurata dalla potenza di una scrittura che illumina, scava, consuma quasi, esperienze, progetti, passioni. Vertiginosa è la varietà di scenari e paesaggi: New York, la Corea degli anni della guerra, Parigi vista con meraviglioso disincanto da espatriato, fino alla Roma di Pasolini e Laura Betti. E insieme agli amici e agli incontri che hanno ispirato i personaggi dei suoi libri, ci sono in queste pagine tutti i cieli e gli aeroplani, le feste, le mogli e le amanti: Salter sembra non poter fare a meno delle donne, per la loro bellezza e le promesse di felicità che nascondono. Costante è in lui l’anelito alla perfezione, all’immortalità, cui può aspirare solo chi non si sottrae alla sfida con il destino e con la caducità dell’esistenza e dei sentimenti umani. Il pilota che affronta l’aereo nemico nella solitudine del proprio abitacolo; l’amante che guarda l’oggetto del suo amore, o l’amore stesso, sfiorire; l’atleta che si prepara a una partita decisiva; lo scrittore in cerca d’ispirazione o in lotta con la pagina scritta. Che si tratti di Saint-Exupéry o di Ed White, di un Kerouac alle prime armi, di Irwin Shaw, di Faulkner odi ignoti compagni di scuola e ragazze di una sera, Salter ci rivela, evocandone il ricordo,tutto quel che può essere la vita, a saperla e volerla raccontare.
Una cosa sull’amore, di Jeffrey Eugenides.
La scoperta della propria sessualità, il tumulto dell’adolescenza, l’amore dentro e fuori la famiglia: sono i temi che hanno fatto la fortuna dei romanzi di Jeffrey Eugenides e che ora tornano in questa prima, straordinaria raccolta di racconti. Una cosa sull’amore ha per protagonisti uomini e donne nel mezzo di una crisi personale o del mondo che li circonda, del loro paese. Un poeta fallito e roso dall’invidia che si trasforma in abile truffatore negli anni della bolla immobiliare. Un suonatore di clavicordo costretto ad accantonare la sua passione per l’arte in nome della moglie e dei figli; il docente universitario piuttosto confuso sulla sua identità sessuale e la studentessa indiana che, per sfuggire alle imposizioni della sua famiglia, arriva a compromettere la vita privata e la carriera di un professore di mezza età. Con una forza narrativa dirompente e una straordinaria bravura nel creare personaggi memorabili, questi racconti mostrano il percorso e l’enorme talento di uno dei più grandi scrittori americani.
C’è sempre un lieto fine, di Charlotte Lucas.
Tutte le storie hanno un lieto fine. Ne è convinta Ella, che da sempre crede nelle favole e tiene un blog dove si diverte a riscrivere i finali di film e romanzi famosi, riscuotendo grandissimo successo. Fino al giorno in cui scopre che il fidanzato la tradisce. E all’improvviso si rende conto che forse il finale da favola non esiste nella realtà. In preda all’agitazione, inforca la bicicletta e si scontra con uno sconosciuto. Si chiama Oscar, ma non fa nemmeno in tempo ad aiutarlo che lui è già sparito nel nulla spaventato. Per fortuna lascia dietro di sé il portafogli. L’unica cosa che può aiutare Ella a rintracciarlo e chiedergli scusa. È il minimo dopo quello che è successo. Appena lo apre, ne fuoriesce una pioggia di bigliettini scarabocchiati con enigmatiche annotazioni e strani indirizzi. Sembrano indizi messi lì proprio perché lei li trovi. Un invito a capire cosa si nasconde dietro quegli appunti in apparenza incomprensibili. Piena di curiosità, Ella si ritrova a far visita a persone molto vicine a Oscar. E, bigliettino dopo bigliettino, si rende conto che quell’uomo si porta dietro un passato difficile e ha bisogno del suo aiuto. Forse può dargli una mano ad aggiustare il suo cuore e regalargli il suo happy end. Così, facendosi portavoce della felicità, piano piano entra nella sua vita e lo incoraggia a rimetterne insieme i pezzi. Uno alla volta. Ma c’è ancora una cosa che Ella ha in serbo per Oscar. Una di quelle sorprese che non lasciano indifferenti. Un gesto semplice e naturale, che racchiude in sé tutta la forza della gentilezza e dell’amore. Solo così Ella potrà dire di essere riuscita davvero a regalare il lieto fine a quello sconosciuto che le ha cambiato la vita. Un lieto fine che forse ci sarà anche per lei.
Il ponte d’argilla, di Marcus Zusak.
Una storia di famiglia indimenticabile e commovente è al centro del nuovo romanzo di Markus Zusak, l’autore del bestseller mondiale Storia di una ladra di libri, definito dal New York Times come “uno di quei libri rari che possono cambiarvi la vita”. Il ponte d’argillaè la storia appassionante di cinque fratelli costretti a vivere soli, e a definire da soli le regole della propria esistenza. E mentre i fratelli Dunbar amano, soffrono e lottano per imparare a fare i conti con il mondo degli adulti, scopriranno il segreto, tenero e straziante a un tempo, che si cela dietro la scomparsa del loro padre. Al centro della famiglia Dunbar, c’è Clay, l’unico dei fratelli che accetterà di riavvicinarsi al padre, per costruire con lui un ponte, concreto e metaforico nello stesso tempo: lo farà per la sua famiglia, per il loro passato, per il loro futuro, per espiare le colpe e dimenticare il dolore. Lo farà perché crede nel miracolo dell’animo umano. Ma fino a che punto Clay riuscirà a spingersi in questo percorso interiore? QuantI degli ostacoli che la vita gli ha posto davanti riuscirà a superare? Come Storia di una ladra di libri, ancheIl ponte d’argilla è un romanzo scritto con un linguaggio inventivo e appassionante, ricco di vita e di sentimenti, e raccontato – nello stile caratteristico di Markus Zusak – con una voce ironica e leggera, ma sempre calda e suggestiva.
Tentazioni, tentazioni ovunque… Quanti libri avete comprato dall’inizio dell’estate?
Manu